Castelfranco Veneto, importante centro del “mitico” nord-est italiano, area geografica che fa da traino all’economia nazionale, fenomeno studiato anche all’estero per le sue peculiarità, sembra essere diventato negli ultimi anni, grazie all’impegno del sindaco e della giunta locale, la patria della cementificazione selvaggia ed insensata, salvo per pochi interessati speculatori. L’ultima iniziativa dell’ineffabile giunta è stata l’abbattimento di un grande sito industriale, la Fram, con preventivo licenziamento di 130 operai, per fare posto ad un mega progetto che prevede la costruzione di un complesso con sei torri alte 30 mt. ciascuna, con negozi, uffici e abitazioni. Proteste e ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale da parte dei cittadini non hanno sortito effetto.
Da sottolineare che la richiesta immobiliare a Castelfranco è stagnante e la localizzazione del progetto causerà un ulteriore aggravamento di una viabilità già caotica.
Vale la pena ricordare che, sempre più spesso, in molte città italiane (all’estero è quasi una regola…) vengono recuperati ex siti industriali, destinandoli a spazi culturali e altro, fruibili da tutti i cittadini.
Un orientamento che sembra non sfiorare la mente dei rappresentanti della giunta di Castelfranco, troppo impegnati ad assecondare interessi di parte.