Una ritrovata armonia
Il mondo, per ognuno di noi, é innanzitutto quello che ci circonda, che ci é più vicino e che conosciamo meglio, ma a volte le certezze di questo mondo possono cambiare all’improvviso, senza che la nostra volontà possa fare nulla. Il 9 Ottobre del 1963 si consuma la tragedia del Vajont, persone e paesi spazzati via dalla gigantesca ondata d’acqua sollevatasi dalla diga. Tra questi il borgo di Casso, all’inizio della Val Cellina, edificato sugli strapiombi a picco sulla diga stessa. Il paese, semidistrutto, viene evacuato e abbandonato. Trasferimenti dolorosi, lutti senza ragione da elaborare, ricordi indelebili che non smettono mai di tormentare i sopravvissuti. E poi, lentamente, negli anni successivi, i primi ritorni in un paese semi-diroccato, un richiamo irresistibile ad una vita dura, addolcita dall’amore per le proprie radici. Case lentamente ricostruite e poco più di una decina di residenti a cui nel periodo estivo si aggiungono emigranti che tornano alle loro origini. Una quotidianità fatta di storie autentiche tipiche di questi luoghi, tenacia, fatica, una lentezza di altri tempi, il tutto con la consapevolezza di aver ritrovato comunque la propria vita e la gioia di essere ritornati dove per loro tutto ha avuto inizio, un luogo solo momentaneamente cancellato dalla follia umana.






















